
Abbiamo visto, in vacanza, tutto quello che di possibile c’era da vedere nei paraggi – c’e’ bastata una settimana.
Poi, nel giro di boa del ‘troppo in fretta’, abbiamo iniziato a fare gli abitudinari, e si sa, la monotonia uccide qualsiasi tipo di rapporto.
Le cose che avrebbero ucciso la monotonia sono rimaste chiuse nel cassetto, o nell’armadio.
Persino le manette del gioco di magia non sono state nemmeno nominate. Nemmeno per scherzo.
Che non abbiamo piu’ vent’anni, come dice qualcuno.
Che dolore, ahime’.
Non e’ romantico guardarsi sempre e solo negli occhi.
Alla fine ha impiegato gli occhi per guardarsi le partite di hurling. Mentre mi chiedeva, gentilmente, un sandwich BLT, con il pretesto che le mie mani funzionano meglio.
Con il pretesto che le mie mani funzionano meglio, mi ha implorata piagnucolante di fargli un Covid test per essere sicuro di potere andare a bere il giorno dopo coi suoi amici.
“Pero’ dopo il lavoro, prima di uscire, torno qui a farmi una doccia”.
Con il pretesto che i miei occhi funzionano meglio, mi e’ stato chiesto poi di cucirgli i calzini.
Honeymoon phase nemmeno cominciata, io gli ho cucito la bocca con un sonoro vaff.
L’ho rispedito a casa sua, dicendogli che non ero disposta a fargli da mamma, ne tantomeno da badante.
Ho guardato la mia ciccia che avanza: e’ sempre colpa di qualcun altro, e mai di noi stessi.
Che non abbiamo vent’anni, come dice qualcuno, non e’ una scusa per smettere di aiutarsi a vicenda a rimanere in forma. In tempi di Covid, palestre e piscine poco sicure, non si puo’ tanto fare i santarellini. O aspettare una nuova fede al dito. Sopratutto cavalcati gli anta.
Ho tirato fuori i vestitini, le minigonne e tutte le cose che mi fanno sentire ancora ggiovvine e ho pensato che, embe’, tornare single a quest’eta’ ha i suoi perks. E non sono quelli di accalappiarsi un’ameba. O di invecchiare precocemente con uno che ti fa venire le rughe.
E via uno.
Sono uscita a cena in un ristorante molto snob-romantico. Dove il vino e’ meglio nemmeno guardarlo.
Essendo stata invitata in un posto cosi’ al primo appuntamento, senza essere minimamente interpellata, mi sarei aspettata che ad offrire fosse colui che ha proposto. Infatti: non ha nemmeno voluto fare a meta’.
Mi ha chiesto se volevo il dolce, e quando ho accettato, ha osservato che il mio conteneva piu calorie.
Ha chiuso la serata con “un dolce con piu’ calorie, e’ piu’ ricco, dunque tu devi mettere dieci euro in piu'”.
Io ho pagato e ho pure lasciato la mancia, per dimostrargli quanto era cafone.
Sulla via di casa mi ha chiesto se volessi salire da lui. Non ho potuto far a meno di essere cortese:
“Una donna dolce (e con la panzetta che mi ha lasciato quell’altro), ha piu’ calorie, dunque e’ piu’ ricca e costa molto di piu’ delle idiote che ci cascano con te. Non te lo puoi permettere.”.
Il taxista ha riso e congratulandosi mi ha fatto lo sconto. E via due.
Il taxista ha bussato alla mia porta con un mazzo di rose.
Il papa’ hippie mi ha quasi tamponata stamattina davanti alla scuola.
Pensavo fosse un gesto galante, magari voleva lanciarmi un qualche segnale, e se mi coinvolgeva l’assicurazione mi sarei rifatta pure il mezzo – che ce n’e’ bisogno. Invece mi ha chiesto semplicemente scusa, era distratto, e se ne e’ andato con i suoi bei marmocchi. E via tre.
Il taxista mi ha lasciato alla porta dei cioccolatini.
Ma il quarto vien da se’, e dunque ho dovuto stroncarlo sul non nascere.
E via quattro.
Mio figlio dice che sono carina – “hai un fidanzato!”
Mio figlio dice che se non ammetto di aver un fidanzato si mangerà tutti i croissant al cioccolato.
Mio figlio dice che ha visto una foto del mio fidanzato (almeno lui sa chi e’).
Mio figlio continua a ricordarmi che quell’infame venerdì 17, mentre io mi concentravo disperata per trovare qualcuno coi jumpleads per fare ripartire la Punto, lui si concentrava su qualcosa dispera-nzoso riguardante me: sarà stato il trucco, la gonnellina o l’aria Francese del mio accompagnatore.
“Io ti ho vista, mamma, ed eri bellissima, troppo. Sei sus (sospetta per i giovani d’oggi)”.
Mio figlio ci continua a provare.
Come gli altri. E, come gli altri, con scarsi risultati.
Ricordatevi: la verita’ sta sempre nel mezzo.
E chi la dura – la vince.