
“Lascio andare il destino,
tutti i miei attaccamenti (…)
Per ogni tipo di viaggio,
meglio avere un bagaglio leggero (…)
Cerco di non trattenere piu’ nulla
lascio tutto fluire.
La salvezza non si controlla,
vince chi molla.”
(Niccolo’ Fabi – Vince chi molla)
Oggi mi sento cosi’.
E’ da un secolo e mezzo che non scrivo che ultimamente la mia vita mi sembra una centrifuga che non smette, c’e’ sempre qualcosa a cui pensare, da fare, da andare.
E’ da un secolo e mezzo che mi pare di non fermarmi, ma anche quando sono ferma non lo sono abbastanza.
Credo che sia un po’ parte della natura umana, del quotidiano, dell’andare come un criceto su una ruota.
A volte c’e’ solo bisogno di rallentare, respirare, e guardare le cose ‘dal fuori’.
E a volte poi in realta’ sarebbe quasi tutti i giorni.
Certi giorni lo sai e te lo imponi, certi altri e’ un nudge che ti arriva da altrove.
Oggi e’ capitato cosi’ – ho letto le prime pagine di un libro che uscirà presto in anteprima, e c’era una citazione:
“In mezzo c’è tutto il resto / e tutto il resto è giorno dopo giorno / e giorno dopo giorno è silenziosamente costruire / e costruire è sapere e potere rinunciare alla perfezione”.
Che e’ un pezzo di testo di una mia canzone preferita (“Costruire” Niccolo’ Fabi) forse addirittura LA preferita. A cui non penso spesso, perche’ generalmente ascolto altra roba, ma che quando la sento mi mette su una lunghezza d’onda che.
La canzone inizia con un abbinamento gioia / partenza e molto spesso, molto, nella mia vita io mi sono sentita cosi’. A chi non piacciono gli inizi, quando tutto e’ nuovo, sorpresa, primavera… Ma.
Ma viviamo anche di “tutto il resto” e non voglio fare la parafrasi a Niccolo’, vi invito semplicemente, se siete curiosi, ad ascoltare la canzone.
Poi sono andata in un loop, e ho tirato fuori le sue “mie canzoni”. Mi hanno fatto fermare.
Mi hanno fatto ricordare che “l’oro si aspetta” e che il negozio di antiquariato dentro ognuno di noi, cosi’ come un po’ il dolce fanciullino di Pascoli, andrebbe custodito sempre (Il Negozio di Antiquariato, sempre Fabi).
Mi han fatto ricordare che vivo su un’isola, che a volte ‘e’ la cura del tempo’, e che per le volte che mi e’ stata ‘solo isolamento’ e’ stata sempre perdonata (La Cura Del Tempo, sempre lui)..
Mi ha fatto chiedere “cosa ho fatto PER ME STESSA in questo ultimo mese, due, tre?”.
Abbiamo cosi’ tante cose attorno, alcune che non vorremmo affatto, molte delle quali che non possiamo affatto controllare. Altre che vorremmo tutti i giorni e ci teniamo strette. A volte, e non credo sia egoismo, dobbiamo pensare soltanto a NOI. Se stiamo bene noi possiamo prenderci cura degli altri. L’ho sentito ripetere settimana scorsa persino in una riunione del lavoro, e anche li mi sono fermata.
Mi sto prendendo cura di me stessa? Si. Sto facendo abbastanza? Potrei fare un pochetto di piu’.
Quel pochetto di piu’ include una lunga chiacchierata con ‘uno del mestiere’.
Io sono una forte sostenitrice della salute mentale, e sono convinta, e vi dico convinta, che dallo psicologo ci dovremmo andare tutti, ogni tanto, per fare il punto della situazione, per vederci “dal fuori”, per avere dei mezzi per osservarci e stare bene.
Allora ho preso un appuntamento.
Perche’ e’ da tanto che non lo faccio.
Perche’ prima c’era il mio mondo rivoltato dalla ‘scomparsa’ di mamma, poi c’era il mondo rivoltato dalla fine di un amore, poi c’era il mondo del figliolo rivoltato da quella fine, la rabbia immensa iniziale e il dovere trovare mezzi per conviverci, e sebbene siano tutte cose che hanno fatto / fanno parte di me… era sempre un po’ anche pensare agli altri. Ma io?
Allora io mi fermo, decido di fermarmi qui.
Decido che ‘del doman non v’e’ certezza’, e che devo smettere di pre-occuparmi.
Lascio andare.
Con sottofondo Niccolo’. Con una canzone che a me piu’ che una canzone pare una preghiera.
Che forse un giorno riuscirò andare a vedere dal vivo.
Chissa’ se il 28 Maggio e’ fattibile. Chissa’.
PS tra le tante cose attorno che non vorrei avere sono certi fatti e certi commenti riassunti con un “il traghetto non si puo’ fare” dalla nostra premier, sentiti alla tv mentre ero in Italia..
per questo genere di pensieri ho due contropensieri:
a. guardare “The Swimmers” , che consiglio a tutti e non solo alla nostra premier
b. ascoltare “Io sono l’altro” (sempre e ancora di Niccolo’)