
quando cerco in una sera
Un mistero d’ atmosfera che è difficile afferrare (…)
Quando sogno dietro a frasi di canzoni
Dietro a libri e ad aquiloni
Vedi cara è difficile spiegare
È difficile capire se non hai capito già
(Vedi Cara – Guccini)
“Come c’è finito là mi scusi la domanda
Gli rispondo solamente mi ci porta il cuore
Sceglie tutto gioia e lacrime e pure il quartiere“
(In questa citta’ – Max P)
Rientrato dalla Serenissima, mio figlio mi dice che vuole continuare ad esplorare lo Stivale, e che, la prossima volta che torniamo vuol andare con scudo e spada a casa del pezzettino de core mio.
La cosa mi rende per meta’ orgogliosa e meta’ ‘pensierosa’, sicura che a Maggio, li’, si liquiferà più di me. E forse si gettera’ in qualche fontana per la disperazione. Cosa si prova a vedere i propri sogni realizzati attraverso i propri figli? Tanto la multa la pago sempre io. Meglio che inizi a insegnarli il galateo, e a raccontargli della montagna di neve che sorge sul gelato. “Se hai caldo, la soluzione e’ quella”.
Penso: lui non la conosce mamma core de panna. Non conosce quella che è passata da essere una quasi turista che fu a una che guarda mattonelle vomitevoli sognando di coprirle con un parquet, come se, un giorno, dietro al portone del campanello ridecorato, possa starci davvero casa sua. Mio figlio ama lo stile moderno come me, ma credo per qualche giorno riuscirebbe a soprassedere, avendo a due passi una colonia di gatti che potrebbe rischiarmi una richiesta di adozione di massa. Per fortuna che in aereo i felini non si possono portare. Mi chiedera’ di noleggiare una macchina per tornare. Dopo la nuotata, anche il catsista. Inizia a costarme sta gita.
Ma e’ da farsi, abbiamo pure lo zio che gioca a una manciata di chilometri. Perche’, chiamatele coincidenze, fato o destino, succede che, nell’arco di una settimana, poco prima dell’evento mondano della cuginanza per cui dovremo riscendere al paesello, c’e’ questo evento inaspettato che colloca tutti i piandesideri in spazio temporale perfetto.
Si arriva per una partita palla al centro, un tuffo nella storia, e si riparte dopo un matrimonio nelle terre di sua maesta’ Teodolinda. L’Universo e’ buono e sa quello che fa, lo dico sempre.
Per inciso, al paesello, nei giorni trascorsi, ci sono stati dibattiti interessanti. Oltre alla curiosita’ per il dress code dei futuri sposi, anche io sono stata al centro dei riflettori per un momento. Ho dovuto spiegare che, per quanto mi manchino tutti e a volte ammazzerei per un raggio in piu’ di sole, in questo alter ego Munsteriano io ci sto ancora bene. E per ora non ho intenzione di muovermi, tantomeno di tornare nello Stivale. Tantomeno, e soprattutto, nel paesello.
Gli altri sembrano pensare che avendo tramutato un marito local in un CCCE, io qua non abbia senso. Oppure che l’unica ragione per cui sto e’ un affidamento congiunto. Non capiscono che non sono sola come loro mi pensano, e ho una vita mia, che per ora mi aggrada (quasi sempre). Certo questa non e’ terra in cui invecchiare infinitamente. Fra otto anni, con un figlio maggiorenne che sara’ gia’ partito per la Malasia, chissa’.
Non ho invece ricevuto domande alcune su fidanzati, amici, amanti, gente che fa la carbonara da purista etc.
Alla prima cena, con la prima pasta che avrebbe dovuto essere originale, sentendo dire ‘il guanciale non si trova qui’ volevo rispondere ‘ci sono gia’ passata mille volte ormai, la prossima me ne faccio portare un pezzo e ve lo regalo’.
Nessuno chiede più, cosa che sarebbe successa un tempo.
Mio padre si è probabilmente rassegnato ad avere due figlie di mezza età single. Se solo si arrendesse pure al fatto che ognuno e’ diverso, e non tutti hanno, o possono avere, piani prestabiliti, per le cose che la vita ci mette davanti….
Lo zio fan numeruno di questo blog ha commentato nulla sulle mie cavolate sparate, o gli indizi non evidenti seminati a volte per la strada.
Perciò sono rientrata coi miei misteri, senza che nessuno mi abbia costretto a sbrogliare una matassa, o mi ci abbia aiutata. Quando si ha poco tempo per vedere tutti, le chiacchere tete-a-tete sono rarità preziose.
Ma spero ancora in qualcuna nipote-zia, tre anni dopo.
Maggio e’ sempre un mese di ritorni e sorprese.
Anche il 2022 non sara’ da meno.
(A volte mi chiedo cosa penserebbe mamma.
Ma forse gia’ lo so, e mi basta. )