Luoghi emotivi

La bellezza di poter chiamare le cose col proprio nome, di poter pronunciare un nome ad alta voce, e dirsi, e dire, io sono questa e questo fa parte di me.

La bellezza di potersi raccontare.

“La verità libera” mi ha detto un giorno una persona che in questo percorso mi ha dato un enorme aiuto. Aiuta la gente di mestiere, ma questa sua frase non mi e’ mai sembrata tanto Vera quanto in questi giorni.

La verità e’ che in questo preciso istante vorrei un giradischi, un qualche lp pescato da una libreria bianca, un divano rosso e un balconcino che spia su quello che c’è di fuori. Perché il posto in cui non abito e’ diventato un po’ casa.

Perché nel cassetto che non e’ il mio c’è Minnie che mi aspetta.

E perché a duemila km da tutto ciò rimane la percezione che ‘casa’ e’ sempre comunque un luogo emotivo.

E certi luoghi emotivi li costruisci quasi senza accorgertene. Poi ti giri e dici “ma guarda sono fondamenta quelle”. E reggono, piu’ forti di qualsiasi iniziale aspettativa

Certi luoghi emotivi bisognerebbe forse iniziare a celebrarli con qualche foto. E magari un caffe’. Tra la curiosità e lo stupore di poter dire a chi solo ne ha sentito parlare “eccolo, esiste davvero” anche se non cambia la mia quotidianita’, e nemmeno la vostra, e man che meno la loro.

È un po’ come dire “vedi sono pronta” e proprio perche’ l’essere pronti e’ una scelta matura ora, e’ forse ancora diversamente piu’ bello di quando avevi vent’anni.

Che come si dice la vita vera inizia a quaranta.

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Pubblicato da Mlikyway

Mai prendersi troppo sul serio ;)

2 pensieri riguardo “Luoghi emotivi

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