
Ah, che bello lavorare con l’America,
Che ti mandano in Texas in gita, che quando loro si svegliano tu staresti per finire la tua giornata… staresti, perché poi c’e’ sempre qualcosa di urgente e dunque la tua giornata si prolunga (non potevi alzarti a mezzogiorno?). Anche se è venerdì.
Due anni di lavoro si stanno per concretizzare in un lancio che lancia domani, ha lanciato me fuori dalla mia sanità mentale ma ci siamo quasi.
E lo so che non ve ne frega nulla, ma volevo dirvelo soprattutto per ringraziare:
– Quelli che mi hanno sopportato e supportata in questi mesi di ‘sono cotta, sono stanca, sono cotta’
di altalenanti presenza perché dopo aver chiuso il computer ogni sera troppo tardi non avevo più energie per nulla.
– Mio figlio per avere cenato con paste cucinate mentre ero in call e lui mi prendeva in giro “I have unmuted you mummy”
– Ancora quelli, oltreoceano, che hanno capito i miei messaggi celeri e corti e che sanno comunque che voglio loro bene.
– Me stessa che ho tenuto botta anche se a volte mi chiedo ….‘ma lavoriamo perché?’
Ok, per mantenerci, ma facendo diventare ricchi gli altri? Aspetto un bonus, una lotteria, un abbondante premio, un gratta e vinci miliardario, un grattacielo di stock. Aspetto che i grazie, i good luck si trasformino in oro, siamo tutti d’accordo – è giusto che la ricchezza venga elargita anche a chi gli overtime … ah gli overtime? Lo so, anche Luca fa tanti overtime, anche Tim …. lo so, lo so, ma anche noi altri.
Over che? Time – si, sono un estensione naturale del mio contratto e del fatto che io sia l”unica persona nel mio team in Europa, anche se sul mio regolare payslip per contratto questa estensione equivale a zero.
Ve l’ho detto, attendo, mi merito, che si trasformi in oro.
Come lo meritiamo tutti noi che vogliamo essere liberi dal sistema ma ancora non abbiamo applicato la pratica, che amiamo il nostro lavoro, anche se alla fine ogni tanto ci lagniamo, che facciamo le donne, le mamme, gli uomini, i papà, gli amici, le amiche, le persone che guardano fuori dal finestrino e sorridono. “Mamma tu sei la persona più bella che conosco, sorridi sempre” mi ha detto mio figlio l’altra volta.
La sera in cui gli ho fatto la parts mentre ero in call, e poi abbiamo montato il Lego Technic, e mentre io crollavo dal sonno lui ovviamente voleva finire.
Sorrido, perché ci sei tu, e perché vale sempre la pena vivere credo di avergli farfugliato.
Perché nonostante anche io mi ingrugni come tutti i comuni mortali, la mia vita alla fine mi piace, parecchio.
Quando inizi a capire che sei solo in mutande /
quando inizi a capire che tutto è più grande /
c’è che ormai che ho imparato a sognare non smetterò
dice una canzone. Io credo che il segreto stia proprio lì. Non prendersi troppo sul serio, anche se capita, ricordarsi ogni tanto che siamo un importantissimo ma pur sempre granello di sabbia in questo universo. Ricordarsi che l’amore porta amore, i sorrisi portano i sorrisi, cosi come i musi portano i musi, e notare cose cupe solo cose cupe. A voi la scelta.
Io voglio continuare a vedere cieli blu.
Ps. poco prima di chiudere il computer stasera ho trovato l’immagine qua sopra.
E niente, mi sono detta ‘è proprio così’ e ho riso un sacco.
Era il lavoro che ho sempre voluto fare, che faccio, e che apparentemente fa proprio per me, alla fine di tutto rimane il gatto ;). Sarà un caso?
Buon venerdì’, buon weekend, io switcho offo.